Risky business 2022: Germania e Italia i mercati europei di interesse per gli investitori internazionali

Ad attrarre tecnologia, fintech ed energia. Preoccupano invece barriere culturali e normative locali.

10-10-2022

Risky business 2022:  Germania e Italia i mercati europei di interesse per gli investitori internazionali

Nel 2021 il mercato M&A ha toccato 5.9 trilioni di dollari. Con un ritmo inferiore il 2022 ha comunque confermato il trend dell’anno precedente. 

Quali previsioni per l’avvio del 2023 e come si classifica l’Italia? 36Brains presenta il suo rapporto annuale “Risky Business: European investment conditions and cross-border transactions”[1] in un momento estremamente complesso per i mercati finanziari, complice l’uscita dalla pandemia e l’avvio di conflitti con risonanze di carattere mondiale.

Il rapporto, esito di una ricerca svolta con il supporto tecnico di Ion Analytics, raccoglie risposte e opinioni di top manager e investitori provenienti da aziende e fondi di investimento che hanno completato almeno un’acquisizione in Europa tra i 25 e 200 milioni di dollari nell’ultimo anno.

Il mercato italiano e quello tedesco sono di tendenza per gli investimenti: ad interessare tecnologia, fintech ed energia.

Key findings:

 •  Aumenta l’interesse per le transazioni transfrontaliere: il 45% dei soggetti intervistati sta valutando almeno una transazione in un paese diverso dal proprio nei prossimi dodici mesi;
 •  UE: il 46% degli intervistati indica la Germania come prima o seconda destinazione preferita per i propri investimenti, seguita da un 30% che focalizza l’attenzione dei prossimi 12 mesi sull’Italia.

“Non sorprende che fintech e energia siano i primi settori di interesse. La Germania si conferma un forte catalizzatore, avendo investito molto in tecnologie quantistiche e intelligenza artificiale.” Marianna Vintiadis, AD di 36Brains, sintetizza così gli esiti sul forte interesse dei capitali.

L’espansione è positiva, ma l’advisor locale resta il partner chiave per la comprensione delle complesse dinamiche nel paese del deal.

  •  In media fondi e aziende si appoggiano su advisor esterni per il 60% delle attività di due diligence pre-transazione;
  •  Le due maggiori insidie a cui prestare attenzione quando si trattano affari in una nuova giurisdizione sono le barriere culturali (27%) e le normative locali (anche 27%);
  •  Per il 40% degli intervistati la prima considerazione per la scelta di un advisor è il miglioramento nella gestione dei rischi.

“ Porre le basi per un futuro sostenibile è la grande sfida del momento. Sebbene la gestione dei rischi ESG correlata a normative ancora frammentate sia una preoccupazione costante per le aziende, vediamo ottimismo tra gli investitori sui futuri risvolti in questo campo commenta Andrejs Klisans, Country Manager di 36Brains in Germania.

Scarica ora il rapporto

Contatti:
E-mail: enquiries@36brains.com
Telefono: 02 6666 6606

 


[1] Business e rischio: condizioni di investimento europee e transazioni transfrontaliere

 


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