Le assemblee delle società quotate, tra rappresentante designato e modalità ibride

Una riflessione sul futuro degli eventi assembleari, alla luce del Ddl Capitali, dove le società avranno diverse scelte per permettere agli azionisti di essere rappresentati e di votare

07-06-2023

Le assemblee delle società quotate, tra rappresentante designato e modalità ibride

 

A cura di Giuseppe Caroleo e Riccardo Polesel

Una radicale riforma delle assemblee delle società quotate e non solo. La discussione nata dall’ampliamento delle possibilità previste dal Disegno di Legge n.674, meglio noto come DDL Capitali, ha posto le basi per una riflessione sul futuro degli eventi assembleari e delle relative votazioni (con voto plurimo). Si va verso un ruolo sempre più centrale del Rappresentante Designato, sia per le assemblee in presenza con altri azionisti che per quelle in cui questa figura sarà l’unica ammessa, con i soci che gli attribuiranno deleghe o sub-deleghe.

Il ruolo del Rappresentante Designato è stato storicamente individuato per agevolare gli azionisti delle Società per azioni quotate a designare un soggetto individuato dall’azienda a rappresentarli nell’Assemblea dei Soci, dando a esso precise istruzioni di voto. In seguito alla pandemia e al celeberrimo Decreto Cura-Italia, questo istituto è stato ampliato anche a banche popolari (non quotate), banche di credito cooperativo, società cooperative e società mutue di assicurazione. Nell’inverno del 2023, nonostante la fine del periodo emergenziale, tale possibilità è stata confermata fino al 31 luglio 2023.

Questo breve excursus storico fa intendere quale sia il percorso che, proprio con il DDL Capitali, il legislatore abbia voluto intraprendere: la semplificazione delle adunate assembleari, con la facoltà degli azionisti di proporre delibere e porre domande unicamente prima dell’assemblea. C’è quindi da aspettarsi un’estensione dell’utilizzo del Rappresentante designato a tutte le Società di capitali. Una novità utile per i fondi internazionali, che potrebbero essere spinti a investire in Italia, ma che sembra non raccogliere il favore di investitori istituzionali e piccoli azionisti del nostro paese.

Una soluzione in grado di garantire una maggiore partecipazione in assemblea è quella già sperimentata durante la pandemia da moltissime società, ossia la modalità ibrida. Già in uso da diversi anni nelle società che l’hanno prevista nello Statuto, assicura la partecipazione di una parte dei soci in presenza e di un’altra parte da remoto, attraverso un portale online. Questa garantisce anche il diritto di voto per tutti, con specifiche modalità di riconoscimento per chi assiste in streaming e vota da remoto.

Una naturale evoluzione dello scenario potrebbe anche essere l’organizzazione di assemblee ibride “non esclusive”. Chi vorrà, invierà deleghe o sub-deleghe al Rappresentante Designato mentre chi deciderà di partecipare, potrà assistere e votare in prima persona da remoto. La cosa importante è che le tecnologie ci sono già e sono mature. X DataNet supporta da anni tante società con tutte le modalità che sono state analizzate, grazie a software performanti e a professionisti specializzati in assemblee.


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