L’Agrivoltaico a tutela delle biodiversità

Al via il programma di incentivi 2023 che supera parzialmente il vincolo dell’autoconsumo e che offre una grande occasione al comparto agricolo

18-09-2023

L’Agrivoltaico a tutela delle biodiversità

La necessità di conciliare gli obiettivi di ripresa economica post-pandemica con quelli di decarbonizzazione e riduzione del volume delle emissioni climalteranti ha indirizzato i Paesi dell’Unione verso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e la promozione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, così da ridurre, in particolare, la dipendenza dalle importazioni di gas.

Concentrando l’attenzione sul comparto agricolo (insieme a quello zootecnico), tra i più esposti alla crisi energetica, detti intenti sono confluiti in programmi di incentivazione dell’installazione di impianti c.d. agrivoltaici.

Gli impianti agrivoltaici consentono la possibilità di produrre energia da fonti rinnovabili senza sacrificare l’esercizio dell’attività agricola sullo stesso fondo sul quale insiste l’impianto. A tal proposito, numerosi studi, nel tempo, hanno dimostrato la piena compatibilità di detti impianti con la tutela della biodiversità e del territorio agricolo, il cui potenziale produttivo risulta, addirittura, incrementato dalla presenza dell’agrivoltaico. Lo studio tedesco “Solarparks, Gewinne für die Biodiversität”, già nel 2019 aveva dimostrato che le installazioni solari in Germania hanno contribuito allo sviluppo di un ambiente più favorevole sia per la vegetazione che per diverse specie animali. Oggi è opinione consolidata che l’installazione di impianti agrivoltaici protegga i raccolti dai fenomeni climatici e consenta un significativo risparmio delle risorse idriche.

Che l’intento sia quello di affermare e consolidare un modello sinergico tra sviluppo economico/energetico e tutela dell’ambiente e delle biodiversità è testimoniato anche dalla recente riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Con la modifica dell’articolo 9, la legge costituzionale 1/2022 introduce tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

La nuova formulazione del secondo comma dell’articolo 41, invece, dispone che l’attività economica privata è libera, e non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale oin modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. La legge determina, poi, i programmi e i controlli opportuni affinché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata “a fini sociali e ambientali”.

A seguito del vaglio della Commissione europea, è stato varato un programma di incentivi per favorire la diffusione sul territorio degli impianti agro-solari che vengono applicati sulle coperture degli edifici ad uso agricolo, zootecnico o agro-industriale, e che trova oggi espressione nel Bando del Ministero dell’Agricoltura “Parco Agrisolare 2023”, rivolto agli imprenditori agricoli, alle imprese agro-industriali, alle cooperative agricole che svolgono le attività indicate dall’articolo 2135 c.c. e le cooperative o loro consorzi, i quali potranno chiedere, dal 12 settembre al 12 ottobre, di accedere ai contributi in conto capitale previsti, oggi fino all’80% delle spese ammissibili.

Il nuovo Bando prevede l’aumento dell’importo della spesa massima ammissibile per l’installazione dei sistemi di accumulo e dei dispositivi di ricarica elettrica; l’aumento dell’intensità massima degli aiuti concedibili e la possibilità alle imprese beneficiarie di presentare domanda anche in forma aggregata (ATI, RTI, CER) con l’introduzione del nuovo concetto di “autoconsumo condiviso”.

La previsione degli incentivi per la realizzazione di impianti agro-voltaici incontra il limite della disciplina UE degli aiuti di Stato che si è tradotta, internamente, nella previsione del c.d. vincolo di autoconsumo, in base al quale le aziende agricole possono accedere agli incentivi previsti solo se la realizzazione dell’impianto è volta a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda stessa. Anche la vendita di energia elettrica in rete viene consentita purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale. Il vincolo di autoconsumo è posto a tutela della concorrenza, impedendo che gli imprenditori agricoli si trasformino in “produttori di energia”, beneficiando di incentivi invece preclusi agli ordinari operatori del settore energetico, ma rischia di rendere poco appetibili gli incentivi, non potendosi beneficiare, nella maggioranza dei casi, delle economie di scala consentite dalla realizzazione di impianti più potenti e rischiando di penalizzare, relativamente al quantum incentivabile, le aziende energeticamente più virtuose rispetto a quelle più energivore. Pertanto, il nuovo Bando 2023, allo scopo di estendere la portata degli investimenti per il settore, ha superato, almeno in parte, il vincolo dell’autoconsumo, stanziando 300 milioni di euro a favore di impianti non necessariamente destinati all’autoconsumo, realizzati da imprese agricole di produzione primaria o da imprese di trasformazione di prodotti agricoli.

Sempre con riferimento al settore agricolo e zootecnico, assume rilievo il ruolo dei Consorzi di bonifica che svolgono attività irrigua a favore delle aziende agricole e che tutelano le risorse idriche. Anche i consorzi di bonifica sono produttori di energia rinnovabile, attraverso lo sfruttamento delle coperture degli impianti idraulici e delle superfici per il fotovoltaico a terra. L’aumento dei costi in bolletta ha spinto i Consorzi di Bonifica a promuovere, già nel 2021, la costituzione sul territorio di Comunità energetiche rinnovabili in sinergia con privati ed Amministrazioni comunali, così da realizzare forme di autoconsumo in grado di contenere i costi energetici. Alla necessità di sostenere i Consorzi sotto questo profilo, ha provveduto il Parere reso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 12.10.2022 che, all’art. 17 bis, ha previsto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta per l’acquisto dell’energia elettrica pari al 15% della spesa sostenuta per I‘ acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel terzo trimestre dell'anno 2022, a patto che tali costi abbiano subito un incremento per k\h superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019. Si segnala, infine, che alcune Regioni, come la Sardegna e la Campania, riconoscono, oggi, a beneficio dei Consorzi di Bonifica, un contributo pari all'80% delle spese sostenute per il consumo di energia elettrica.

 

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