di Valentina Magri
Il 2 aprile scorso il presidente americano Trump ha annunciato una tariffa minima del 10% su tutte le importazioni negli Usa, con effetto dal 5 aprile scorso. Oltre alla tariffa universale, sono state annunciate nello stesso giorno (Liberation Day, come l’ha definito Trump) delle tariffe reciproche più elevate, pari al 10% per l’Europa, per un dazio totale dell’ordine del 20%.
Nello stesso giorno di entrata in vigore dei dazi, il 9 aprile scorso, l'amministrazione Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni delle tariffe aggiuntive (oltre al 10% base) per la maggior parte dei paesi, Europa compresa, lasciando aperta la porta ad accordi bilaterali.
A seguito della notizia dei dazi, Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita del Pil italiano nel 2025 allo 0,6%, in linea con quelle del Centro studi di Confindustria. È ancora più pessimista EY, secondo cui il Pil italiano potrebbe crescere solamente dello 0,4% quest’anno.
L’effetto depressivo sull’economia dei dazi, del resto, è stato appurato da economisti del calibro di Adam Smith, David Ricardo Paul Krugman, Joseph Stiglitz e Arvind Subramanian. I dazi rischiano di mettere a rischio le catene di fornitura globali, specialmente per le aziende che dipendono da fornitori asiatici, Cina in primis. Un’analisi di Deloitte, intitolata “Politiche commerciali protezionistiche e frammentazione.
Le risposte delle imprese”, rileva che nel 2024 le importazioni statunitensi di prodotti provenienti dall’Italia nel 2024 ammontavano a 78 miliardi di dollari, evidenziando, nel periodo 2020-2024, un tasso di crescita annuo composto (Cagr) dell’11% circa. L’Italia è il decimo paese al mondo per esportazioni in Usa. Tuttavia, il 22,2% delle vendite di prodotti e servizi italiani extra-Ue avviene in Usa.
I beni più esportati negli Stati Uniti nel 2024 sono stati macchinari industriali, prodotti farmaceutici e automobili, che presentano un valore rispettivamente di 14,2 miliardi di dollari, 11,6 miliardi di dollari e 5,5 miliardi di dollari.
L’intervista completa è stata pubblicata sulla TopLegal Digital di aprile 2025 – n. 6.
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